ipovedenti al buio
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La cena al buio per allenare i sensi e provare la sensazione di non avere riferimenti visivi.

Ieri sera ho portato il mio team a Verona per provare l’esperienza di una cena al buio.

Cos’è una cena al buio? Una serata organizzata in un ristorante durante la quale i commensali possono degustare una cena completamente al buio, serviti da camerieri cechi o ipovedenti.

Ci tenevo molto a provare io stesso e far provare ai miei collaboratori cosa significa non vedere, o vedere molto poco, come nel caso delle persone ipovedenti.

Da un momento all’altro ti trovi in uno spazio che non consoci, seduto ad una tavola con altri commensali (alcuni non li conoscevamo), degustando dei piatti senza conoscerne il menu e gli ingredienti e senza poterli vedere.

L’impatto iniziale è stato spiazzante.

Quando puoi vedere dai tutto per scontato: dove si trova la tua sedia, come muoverti per andare in bagno, la posizione delle posate, dei bicchieri e delle bottiglie.

Al buio il tatto è il primo alleato per scoprire l’allestimento della tavolo… e ti ritrovi ad esplorare la consistenza della tovaglia, le dimensioni di un cucchiaio (sarà per l’antipasto o per il dolce?), la presenza del calice del vino cercando di riempirlo senza fare dei disastri 🙂

Il secondo senso che si attiva è l’udito: percepisci la presenza delle altre persone e dalla voce del vicino di tavolo cerchi di intuirne la fisionomia o l’età (che poi si dimostreranno completamente sbagliati 😉 )

Infine l’olfatto all’arrivo dei piatti ed il gusto per poterli degustare.

Inoltre la cena è stata accompagnata dalla voce di Alessandro Bordini che ci ha raccontato la sua esperienza di non vedente a seguito di un incidente all’età di 23 anni. Alessandro ci ha raccontato l’esperienza di un nuovo modo di vivere e di percepire il mondo. Non solo la necessità di usare un bastone ma un sentimento di fiducia nei confronti delle altre persone. Grazie a questo rinnovato senso di fiducia Alessandro ha viaggiato da solo in 90 stati del Mondo per 2 anni e ne ha scritto un libro (clicca qui).

Al termine della serata sono state accese poche candele per aiutarci a riprendere consapevolezza dello spazio e sorridere ai nostri vicini di tavolo.

Un’esperienza che ci ha arricchiti molto dal punto di vista umano e professionale.

Marco

 

 
Avresti mai immaginato di poter fare un’esperienza del genere proposta dal tuo datore di lavoro, assieme ai tuoi colleghi? Io ci tengo moltissimo a condividere con i miei collaboratori anche esperienze extralavorative, per crescere come team e come persone.
 
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